
Costruita nell'ultimo scorcio del Cinquecento, la chiesa del SS. Salvatore, ampliata tra il 1921 e il 1924 da Don Emilio Parrella, è stata completamente rifatta, all'indomani del terremoto del 1962, da mons. Nicola D'Addona. La costruzione, pur apparendo a prima vista come un complesso architettonico progettato ex novo, conserva, armonizzandoli pienamente, i segni delle varie ristrutturazioni che si sono susseguite nel tempo (basti pensare alla presenza contemporanea di archi a sesto acuto, a tutto sesto e di architravi.
di notevola interesse, oltre all'urna con i resti mortali di Santa Reaparata, sono la porta di bronzo realizzata dalla fonderia Marinelli di Agnone ed il soffitto a finti cassettoni decorato in oro zecchino da Rocco Pennino, l'autore dell'ultima cena che campeggia nell'abside.
Non meno importanti sono la lapide che ricorda la solenne visita pastorale fatta il 4 settembre del 1697 dal cardinale Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo di Benevento e futuro papa Benedetto XIII, l'antica statua lignea di San Nicola, proveniente dall'omonima chiesa del XVI secolo demolita nel 1971, e la tela raffigurante il martirio di Santa Reparata, dipinta nel 2002 da Antonio Solvino.
Pesco Sannita